V. Frati, 22 - Sirmione(BS)
La tradizione e la storia
Nelle culture antiche possiamo trovare spunti e ottenere conferme su ciò che vogliamo fare e su ciò che stiamo facendo, oppure, i loro scritti, possono testimoniare la vocazione e l'attitudine della terra che coltiviamo.
Il più remoto documento che sancisce l'apprezzamento per la qualità dei vini della Lugana è riportato nella prima edizione del "De Naturali Vinorum" di Andrea Bacci, medico ricercatore che godeva della fiducia di Papa Sisto V, dove scriveva che:"tra Peschiera e Desenzano si producono squisiti Trebulani e una specie di vino di Candia dorato e spumeggiante".
E così scopriamo che nel centro di questa zona, sulle sponde meridionali del Lago di Garda, esisteva una dipendenza di un convento di Carmelitani, devoti a Santa Maria del Carmine, che intrapresero l'allevamento della pianta di vite per sopperire al fabbisogno della Santa Messa e della loro Comunità . In un successivo documento del 1782, un censimento di beni, compare la prima definizione di una casa con "più corpi terranei detta il luogo dei frati", origine dell'odierna Cà dei Frati.